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Cos'è Ciambellucke

Il nostro obiettivo è portare nella famiglia con bambini l’idea delle vacanze a bordo di una barca a vela. Non un lusso solo per pochi intrepidi avventurosi, o per atleti di uno sport estremo, ma al contrario delle vacanze in simbiosi armonica tra barca a vela, equipaggio e natura circostante per i bambini e tutta la famiglia.
Il rispetto quindi e la considerazione di ciò che ci circonda diventano il fondamento per raggiungere felicemente tale obiettivo.
Miriamo a far scoprire uno stile di vita alternativo. Non proponiamo il passaggio di grandi rotte controvento, ma bensì poche miglia, brezze favorevoli, all’insegna dello “slow sailing”, che non vuol dire lento, non è sinonimo di pigro.
È semmai un legame stretto con i ritmi a volte lenti, ma inesorabili della natura.

 

Durante le vacanze per chi ama l’alba ci saranno albe struggenti, per chi ama i tramonti ce ne saranno di caldi e sereni. Ci saranno baie protette, cenette, giochi, canzoni e serate a passeggio.
Vi proproniamo lo specchio di mare dell’arcipelago toscano, il suo mare, i fondali, i borghi e le coste delle sue isole. Un arcipelago ricco di cultura e natura, circondati da paesaggi mozzafiato.
Alessandro e Costanza hanno navigato per oltre vent'anni nei piu' importanti oceani del nostro pianeta (Atlantico, Indiano e Pacifico) con barche di diverse dimensioni e tipologia, per conto proprio e per i loro clienti.
Dalla loro esperienza è nato Ciambellucke, le vostre vacanze a vela in famiglia con i bambini.

Cosa vi posso augurare? Un cielo pulito e stellato in mezzo al mare, il sospiro del vento che allo stesso tempo vi trasporta, la calma, i delfini che si avvicinano...
Vi auguro una vera slow-sailing adventure!

 

Veleggiando con Ciambellucke

Ciambellucke viene dal livornese Cia'-mbel-lucke
(italiano: hai un bel look - inglese: you look nice)

Equipaggio

Alessandro (capitano e skipper)

Sono cresciuto sul mare che mi ha sempre trasmesso una grande sensazione di libertà. Ho consolidato questa forza in me cominciando con una piccola barchetta a vela trovata interrata. Misurava all’incirca nove metri per due (Costanza: "la più bella che io abbia mai visto"). Poi ho incontrato Costanza e abbiamo passato quattro anni e mezzo di vita a bordo navigando verso il Senegal e poi più giù nel fiume Sine Saloum, Capo Verde, e li stop: finiti i soldini bisognava trovare un imbarco. Comandante e hostess su un Baltic 51 rotta per Papeete (Costanza: "il più bel viaggio del mondo..."). E ancora un Baltic navigante sulle coste italiane, e ancora una Swan 65 da Gibilterra alle Canarie con mio figlio Diego e la mia compagna. Amo la vela perche’ ti permette di apprezzare e godere appieno delle meraviglie della natura. Cosa vi posso augurare? Un cielo pulito e stellato in mezzo al mare, il sospiro del vento che allo stesso tempo vi trasporta, la calma, i delfini che si avvicinano perche’ non vedono in voi dei nemici. Vi auguro una vera slow-sailing adventure!

Diego (mozzo)

Diego, il nostro piccolo mozzo è nato nel 2006... a un anno e mezzo aveva già fatto due volte il giro d’Italia in barca a vela e da allora chiaramente ci ha sempre seguiti. A quattro anni ha fatto la traversata da Gibilterra alle Canarie dove poi ha frequentato regolarmente l’asilo. Da allora d’estate “lavora” con noi come mozzo moscerino. AH! Il suo pezzo forte è il tuffo “di faccia”!

Costanza (prodiere e cuoca)

Sono nata a Milano, per me fino a vent’anni le barche erano quelle di carta che faceva mio padre. Poi ho conosciuto Ale, che dentro nascondeva un mondo, di scoperte e di grande amore per la natura. Mi ha dato un appuntamento, per andare fino in Capraia. A parte l’armonia della situazione, c’erano i gabbiani, l’odore del mare e quello che noi chiamiamo silenzio, ma non lo è mai. C’era il profumo quasi indiscreto della macchia mediterranea. Siamo partiti sempre sulla stessa barchetta. Siamo arrivati alle Canarie, poi Capo Verde e in seguito un’altro imbarco: Polinesia, Australia, Thailandia, Maldive, Eritrea. Io lì sono scesa ma sono reimbarcata in Brasile, rotta tutta al contrario per raggiungere Gibilterra. Con sosta ancora a Capo Verde. Un giorno pescammo un tonno che era talmente grande da non entrare in pozzetto e dopo aver regalato la testa (enorme), l’abbiamo mangiato crudo, cotto, ancora crudo, sott’olio e al naturale. Una vera meraviglia. Mi piace il mare, ma soprattutto piace viverci dentro. A bordo mi occuperò anche della cucina, così le mamme potranno godersi la vacanza.